il campeggio dei "Sciscioni"


Il campeggio dei sciscioni trascorreva “tranquillo”, notte al fresco in tenda, un salto veloce in bagno, colazione all’aria aperta poi alla casa del nonno per un saluto, pranzo in giardino, giochi liberi all’aria aperta, cena in giardino e notte al fresco …
Alla fine di maggio si dormiva ancora ben vestiti e con panni e trapuntine perché la sera si sentiva una certa arietta, alle quali io aggiungevo a titolo personale una o più sciarpe per proteggere la mia cervicale delicata.
La tv era praticamente dimenticata, il passatempo preferito era trasportare le cose utili da dentro a fuori e da fuori a dentro: stoviglie per apparecchiare, cibarie di vario tipo cucinate velocemente, pannetti, foglie colori, libri insomma tutto quello che poteva servire per far passare la giornata e non sentirsi troppo “in prestito”.
Si cercava di rendere la giornata giocosa soprattutto per i bambini, ma dentro di noi non sapevamo né cosa fare né cosa aspettarci, solo una cosa era certa per me : vivendo in tenda avevo ricominciato a dormire tranquilla e non era poco!
Anche se la paura era diminuita, sentivamo benissimo i tremori della terra, soprattutto alla sera sdraiati dondolavamo con i materassi, ma ce ne stavamo lì nella nostra tendina dondolante in attesa che diminuissero; le scosse però continuavano e questo non era purtroppo di buon auspicio, nessuno di noi avrebbe mai immaginato quello che sarebbe successo!!!