il primo terremoto


Incomincia il diario di un viaggio,
viaggio di una famiglia terremotata alla ricerca di una nuova casa …

Quali sono le emozioni che si provano durante un terremoto di forte intensità???
Le situazioni si succedono così rapide che non si ha il tempo per soffermarsi a filosofeggiare sulla vita od il valore che noi attribuiamo alle cose intorno a noi, quello che agisce è l’istinto di conservazione che immediatamente entra in azione in questi momenti, anche senza che noi ne siamo consapevoli.
Quello che mi colpisce di più nei terremoti, e che mi spaventa, è il suono sordo della terra, il rumore dei muri e delle cose che vibrano, che tintinnano … sembra veramente che arrivi un mostro sotterraneo che stia per aprire la bocca sotto di te!
Ai bimbi dicevo, mentre eravamo al sicuro in giardino nelle scosse dei  giorni seguenti, di saltare quando sentivano il movimento del terremoto, così da trasformare tutto in una danza della terra e loro, fiduciosi nella mamma, mi ascoltavano.
Ma io non ci sono mai riuscita; saltavo per la paura, per la consapevolezza del  fenomeno così grande e devastante, per la sensazione di ricevere ogni volta un pugno nello stomaco …

La prima cosa che si fa è scappare ed urlare per far uscire tutti, e così feci: chiamando ad alta voce mio marito, che prendesse il piccolo, io mi alzai con un balzo e spinsi la mia stellina fuori dal letto per scendere le scale, unica rampa con porta di casa proprio ad un passo, e senza renderci conto di quello che stava succedendo in pochi secondi eravamo giù …
Silenzio … fermi sotto lo spazio della porta … troviamo immediatamente la chiave ed usciamo e dopo aver fatto salire i bimbi in macchina spostiamo l’auto fuori dal cancello.
Poi inizia un andirivieni veloce per me e il mio compagno per cercare di racimolare in fretta giacche, panni e cuscini utili a mettere a loro agio i bambini sull’auto in modo che possano continuare a riposarsi.

Erano le quattro di notte quando tutto questo ci ha sorpresi  e come noi tutta la pianura emiliana si è risvegliata in un incubo che comprensibilmente ci ha tolto la serenità e la fiducia della nostra terra.

Senza nemmeno tornare su a guardare se c’erano danni, avevo capito che la nostra casa non ci offriva più alcuna sicurezza, troppo era stato lo scuotimento dei muri e così decidemmo di non tornare a dormire in casa.
Continuammo invece a portare fuori vestiti e scarpe e qualche gioco, che si trovavano al piano terra, in modo da avere qualcosa per cambiarsi nel caso … già nel caso che le scosse continuassero ed aumentassero; poi via, per vedere cosa era successo in giro … tutto il resto è storia.
La macchina in quella strana giornata fu il nostro letto, la nostra casa e così fu per tanti altri.
La notte seguente restammo a dormire nella casa dei miei genitori, a pian terreno, organizzandoci  come riuscivamo tra divano e materassi per riuscire a dormire almeno un pochino, svegliati in continuazione da vibrazioni, difficile sapere se causate da altre scosse o dal tremore che ci portavamo dentro …



Ecco la preparazione per la notte in compagnia, tassativamente vestiti per ogni emergenza, con l'immancabile casetta di Gheo Gheo recuperata al volo ...