il dopo terremoto due mesi dopo


… come ricominciare a scrivere in un blog che tratta di interessi, giochi e disegni fatti da bimbi, foto gioiose di vacanze, di momenti sereni della nostra vita dopo quello che è successo???

Devo dire che non è assolutamente facile: ho vissuto due anni fa la perdita di mia madre poi pian piano la vita mi ha costretto a riprendere i ritmi quotidiani ed ho ritrovato la “normalità” delle cose di tutti i giorni, i bambini, il mio compagno, la casa con tutto il suo da fare, il lavoro, le corse …. e nella normalità i brontolamenti per non essere riuscita a fare questo o quello, a sistemare la stanza o a preparare la tal cosa, tutto sommato però una normalità in cui stavamo bene.

E’ arrivato maggio e la nuova e terribile esperienza del terremoto si è presentata, una volta, due volte, tre volte, cento volte ed ogni giorno ti immagini che si ripresenti … ha provocato grossi danni: capannoni crollati in cui purtroppo hanno perso la vita persone, poi chiese, casolari, palazzine,negozi, case crollate parzialmente , o inagibili, o fortemente compromesse e chi non ha subito tutto questo si è ritrovato con crepe e tanta insicurezza per il domani … tutto quello che fino a qualche giorno prima era solamente fonte di piccoli e sciocchi brontolamenti  quotidiani, ma che fungeva da base della nostra piccola “normalità” ad un tratto diventa causa di paure, angosce, incertezze sul futuro.

Se col primo grosso terremoto la nostra casa aveva tenuto, nonostante i grossi lavori da fare, col secondo e col terzo, quelli dell’ormai indimenticabile “29”, è compromessa definitivamente, non crollata per fortuna, ma inagibile e talmente instabile da non passare l’inverno ( così ci siamo sentiti dire da un tecnico della protezione civile!).

Una casa, si sa, non è solamente i muri che la costituiscono ma soprattutto quello che contiene: oggetti, libri, foto e tanti, tanti momenti vissuti insieme con la famiglia e gli amici, difficile pensare che ad un tratto tutto questo ti può crollare davanti agli occhi …

Possiamo definirci  “fortunati” perché  giorno dopo giorno siamo riusciti a portare fuori praticamente tutto, ma che fatica! Quante corse su e giù per le scale per vuotare il più velocemente possibile con la paura di nuove scosse: si prendevano le cose “a brancate” così come capitava, documenti, vestiti, libri, oggetti poi in un altro luogo lontano si inscatolava tutto cercando di mettere al sicuro le nostre quattro cose, piccole, insignificanti ma pur sempre nostre!
Ormai la decisione è stata presa: non so come e non so quando ma avremo una nuova casa sicura, antisismica, al posto della nostra grande vecchia casa.

Pian piano ci siamo ripresi il nostro quotidiano ormai sconvolto da tutto questo cercando di trovare il bandolo della matassa per ri-iniziare: riprendere il lavoro dopo la prima emergenza, la chiusura anticipata delle scuole e la gestione dei bambini, cercare una casa temporanea dove stare e dormire un po’ tranquillamente …

Dicono che al peggio non c’è mai fine … pochi settimane fa ho perso purtroppo anche mio padre e non riesco a non pensare che il terremoto e tutto il gran casino che ne è seguito abbia fatto la sua parte …

Mia madre, mio padre, la casa …
Quando le nostre certezze se ne vanno cosa rimane???